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Torvaianica
MUSEO ARCHEOLOGICO “ LAVINIUM”
Il Museo è stato concepito come soluzione innovativa di comunicazione. Il progetto di allestimento è stato curato dall’Architetto Monica G. Sorti. Molti i rimandi alla figura leggendaria di Enea, mitico fondatore di Lavinium, e all’Eneide Virgiliana che viene citata quasi in tutte le sale. Il Museo di Pomezia rappresenta una struttura altamente integrata con il compito di esporre per comunicare e dove persino l’organizzazione degli spazi, come la suggestiva sala di Enea, contribuisce all’idea di fondo del museo.
SALA 1
Questa sala prende nome dalla straordinaria statua di Minerva, “Tritonia Virgo”, collocata all’ingresso dell’edificio, probabilmente la statua di culto del celebre santuario di Lavinium; la grande Minerva “Athena” armata di spada è accompagnata dal mostruoso Tritone. E’ qui nella sua valenza di protettrice degli adolescenti, veglia così sui riti collegati al passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta, per le fanciulle il momento del matrimonio. Nell’ambiente sono esposte alcune delle più interessanti statue in terracotta provenienti dalla fossa votiva del tempio di Minerva Tritonia che viene riproposta al pubblico attraverso un plastico. Gli studi hanno accertato che la fossa conteneva, insieme ad altri reperti, circa 100 statue molte delle quali a grandezza naturale, riferibili soprattutto a fanciulle ritratte in varie fasi della vita, dalla fanciullezza all’età adulta.
SALA 2
Nella seconda e nella terza sala sono esposte altre teste di statue votive provenienti dalla stessa fossa. Le informazioni riguardano esclusivamente le acconciature e gli ornamenti, in uso tra il V e il II secolo a.C., soprattutto in rapporto alla specificità del culto. Mundus muliebris, rappresenta l’area dei dettagli. Le acconciature delle giovani donne, novelle spose, gli abiti, i gioielli vengono esaminati sia direttamente attraverso alcuni degli esempi più interessanti dell’antica statuaria in terracotta proveniente dal santuario, sia attraverso un’intelligente operazione grafica che affida alle immagini, opportunamente trattate, più che ai testi, il compito di far individuare al pubblico le caratteristiche espresse dalle opere. Il corpo delle lettere che si ingrandisce ad arte aiuta a leggere i messaggi più efficaci prima degli altri.
SALA 3
La sala di Enea è una spazio sagomato a forma di nave calato nel profondo del mare; di questa nave si vede su un lato l’ossatura interna. Enea è il mitico fondatore di Lavinium, che la leggenda vuole si imbarchi con il padre Anchise e il figlio Ascanio, per fuggire da Troia ormai in fiamme. Nella sala si può vedere “Il viaggio di Enea”, che parte dalla fuga da Troia e si chiude all’arrivo di Enea sulle coste laziali.
Nella sala è esposta la ricostruzione in scala di una nave della fine dell’età del bronzo.
Con l’arrivo di Enea nel Lazio, si entra nell’ambiente della laguna costiera e della “Silva Laurentina” e si tracciano i confini finora conosciuti della città di Lavinium attraverso una mappa dell’area e degli scavi compiuti. In questo spazio la città fondata da Enea, acquista una sua precisa entità, ci sono le mura, la porta sud orientale, i grandi santuari, i quartieri abitativi, le sue celebri fornaci e prima ancora i villaggi di capanne.
SALA 4
Infine nella Civitas Religiosa, si chiude questo cammino.
E’ riservata ai culti che furono numerosi ed ebbero una tale fama da far definire Lavinium “Civitas religiosa”. Si passa dal mondo dei vivi a quello dei morti, si fornisce un corredo ai defunti. Sono presenti le ricostruzioni di due diverse tipologie di sepolture. Il racconto di un antico sacerdote virtuale, ci introduce nell’atmosfera del culto e dei riti praticati nel santuario extraurbano delle “Tredici are, presso l’Heroon di Enea”
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